La Chiesa
Sorge vicino alla Chiesa parrocchiale ed è formata da due edifici uniti l’uno all’altro costruiti in epoche e stili differenti L’antico oratorio fu costruito intorno al 1500 con la facciata rinascimentale rivolta verso nord e trasformato poi in presbiterio nel 1644 quando si costruì una seconda chiesa ad unica navata molto ampia e facciata a sud. Questa è ornata di stucchi e ha nella parte superiore due nicchie con i resti di statue in cotto raffiguranti S. Giovanni Battista e S. Giovanni Evangelista. Il campanile, posto su un lato dell’antico oratorio, è un’opera settecentesca in stile barocco con cupola a cipolla.
La Chiesa del 500 pur arricchita di opere pregevoli rimaneva pur sempre insufficiente al numero in continuo aumento dei confratelli e quindi si decise di ampliarla costruendo una chiesa nuova e trasformando quella antica in coro e presbiterio Il 13 aprile 1644 si acquistò da Giovanni Chiorino una casa che venne subito demolita ed i lavori furono affidati al mastro Carlo Negro di Pralungo, si impiantò una fornace e si scavarono le fondamenta.
Tra il 1652 e il 1653 furono costruite le volte ad eccezione di quelle delle due cappelle laterali già fatte nel 1647. Nel 1669 si fece la pulizia della facciata, la pittura sopra la porta e la vetrata grande.
Nel 1673-74, grazie ad un lascito del sig. Francesco Pozzo, si sostituì, l’ancona della chiesa antica, non più adatta, fatta da Vincenzo Costantino nel 1624, con quella dello scultore mastro Bartolomeo Termine, uno dei massimi scultori del tempo. Lavoro di finissimo intaglio dorata nelle sue parti di rilievo. Ancona ora posta nella chiesa parrocchiale con un’altra tela.
Nel 1681 fu eseguito dal mastro Gaspare Chiorino di Ponderano l’architrave, posto quasi a metà della chiesa. Su di esso si trovava il grande crocifisso ligneo dello stesso maestro.
Nel 1730 la confraternita decideva di riprendere il lavoro del nuovo coro ligneo e quindi fu chiamato nuovamente il mastro Giuseppe Chiorino ed il nipote Giovanni Lorenzo Chiorino (figlio di Gaspare). Il lavoro doveva essere pronto per la festa di S. Giovanni Battista dello stesso anno. Il coro restaurato nel 2019 si trova nella Chiesa parrocchiale.
Nel 1775 la confraternita chiede permesso alla Curia di demolire il fatiscente campanile ed edificarne un altro in un sito diverso (a lato della facciata dell’oratorio antico su terreno donato dal Comune) in stile barocco.
Il 18 aprile 1775 il cappellano della confraternita, d. Pietro Lorenzo Deusebio pose la prima pietra così come fa fede la lapide posta nel campanile.
Ben presto il periodo napoleonico portò la confraternita all’impoverimento, privandola dei suoi beni e di conseguenza al suo lento declino fino alla sua completa estinzione avvenuta nei primi decenni del 1900.
Nel 1937 la chiesa fu trasformata in cineteatro fino alla sua chiusura negli anni 1978/79 e buona parte dei beni furono salvati trasportandoli nella chiesa parrocchiale e adattati in essa.
“L’ insieme delle due chiese unite della confraternita forma una nota architettonica caratteristica nel paesaggio di Ponderano. Con la vicina chiesa parrocchiale sembra una roccaforte, dove, per tanti secoli, la vita religiosa ha avuto un centro di primaria importanza”. (Don Delmo Lebole)
La Confraternita
Dedicata a San Giovanni Battista ma si celebrava anche la festa di S. Giovanni Evangelista. Dal 1700 e dedicata ad entrambi.
Nel 1606 era composta da uomini e donne che vestivano una divisa di tela bianca, seguivano la regola di S. Carlo Borromeo e avevano un cappellano per la Messa festiva stipendiato.
Era aggregata alla Confraternita di San Nicola di Biella Vernato e non a quelle famose di Roma e di Bologna.
Potenzialità economica: ebbe sempre una certa prosperità economica, si sosteneva con le offerte dei confratelli, delle consorelle, dei devoti, ricavato della vendita del pane, del formaggio e polli che venivano donati, con redditi di numerosi legati, tra cui non pochi terreni e una cascina. Aiutò più volte la Chiesa parrocchiale nell’acquisto di paramenti e nella costruzione dell’altare maggiore in marmo. Aveva un proprio sepolcro in Chiesa.
Durante la dominazione napoleonica (1805-1814) la Confraternita subì la stessa sorte della altre: