La chiesa di Borriana, come altre chiese biellesi fu una delle antiche rettorie della Pieve del capitolo di S. Stefano di Biella e fin dall’antichità la chiesa era dedicata a S. Sulpizio Vescovo di Bourges (560-642), unico paese del Biellese che ha come patrono questo Santo francese.
Alcuni reperti ritrovati attestano la romanità di Borriana e di conseguenza anche l’antichità della sua evangelizzazione e della sua rettoria.
La chiesa antica, ricordata negli elenchi delle chiese vercellesi del 1298, era ubicata in altro luogo rispetto a quello odierno e precisamente in regione chiamata ancora oggi “Cura vecchia” ma in un documento dell’archivio capitolare di Biella del 1229 viene menzionato come primo rettore, il prete Nicolao.
Nel 1768 , l’antica chiesa esisteva ancora ma si trovava in cattive condizioni e in totale stato di abbandono, insufficiente ai bisogni della cresciuta popolazione e lontana dall’abitato.
Infatti pochi anni dopo fu demolita e parte del materiale utilizzato per la costruzione della casa parrocchiale.
La nuova chiesa venne edificata tra il 1738 e il 1761 sotto la direzione del mastro Giovanni Siletti di Mongrando su un terreno del principe di Masserano ceduto in cambio di un altro tolto dal beneficio parrocchiale.
Consacrata nel il 3 ottobre 1840 si presenta a pianta croce latina ad una sola navata suddivisa da colonne scolpite da Giuseppe Guglielminotto del Favaro con 2 altari laterali.
La facciata semplice ed elegante è in cotto il cui portone proviene dalla basilica di S. Sebastiano e fu acquistato dal comune di Biella nel 1906.
Nel presbiterio vi si trova dietro l’altare maggiore l’ancona, opera di Gaetano Magnetti di Biella (1838), con l’immagine di San Sulpizio dipinta dal pittore Boretti.
L’altare maggiore e la balausta (oggi posta più avanti) in massoneria è dello stuccatore Paolo Fusotto di Mongrando (1830-1831).
Candelieri e croce dorati, per l’altare maggiore, sempre della stessa epoca, sono opera del maestro Lorenzo Vigliani di Biella.
Dalla vecchia chiesa parrocchiale si trasportò il pulpito, risalente alla prima metà del sec. XIII e che per somiglianza con quelli di altre chiese biellesi si potrebbe attribuire allo scultore Nicolao Serpentieri di Sagliano.
Nel 2010 in seguito ad un lascito si è provveduto alla sistemazione della zona del presbiterio ampliandone lo spazio e ponendo un altare centrale e un ambone in marmo e una sede presidenziale in legno.
Nella navata centrale:
La tribuna e la cassa dell’organo furono commissionate nel 1822 al falegname Innocenzo Vaglio su modello di quello della chiesa parrocchiale di Massazza mentre l’organo venne fabbricato dall’organaro biellese Giacinto Bruna di Miagliano nel 1825-1826, subì in seguito una serie di restauri non molto felici, l’ultimo avvenne nel 1988 ad opera dei fratelli Krengli di Novara.
Il campanile venne iniziato nel 1769 e si alternarono, tra dissapori, anni di lavoro con anni di sospensione fino al 1818 quando si interrupe definitivamente la costruzione a 15 metri di altezza.